Chi siamo

Siamo un'associazione privata senza scopo di lucro con sede a Como, in Via Giuseppe Sirtori 16.
Dal 1949 operiamo nel settore dell’assistenza sanitaria, secondo il fine espresso nel nostro statuto, che ci porta a svolgere: “un servizio di solidarietà sociale a favore dei propri associati per l’assistenza delle malattie e degli infortuni, in forma diretta e indiretta”.
Grazie a costanti rapporti con case di cura, ospedali, centri diagnostici e medici specialisti, siamo in grado di offrire ai nostri associati la possibilità di prenotare, appuntamenti presso le strutture desiderate e ottenere il rilascio di prenotazioni necessarie in caso di visite ed esami anche con celerità. Siamo convenzionati con strutture sanitarie e territoriali.

La nostra storia

La nostra storia inizia nel 1949, e piú precisamente il 4 dicembre, quando, davanti al dott. Giorgio Giuriani, notaio in Como, comparvero 26 cittadini italiani, tutti residenti nella provincia di Como per riunirsi in associazione costituendo la Mutua Sanitaria Provinciale Artigiana, per l’assistenza nelle malattie e negli infortuni sul lavoro tra gli artigiani della Provincia di Como e dei familiari a carico o conviventi fissandone la durata sino al 31 dicembre 2000.
L’iniziativa nasceva in un periodo nel quale la sfera di operatività pubblica era assicurata ai soli lavoratori dipendenti con esclusione dei lavoratori autonomi, questi ultimi non ancora inclusi nella sfera degli assistiti dagli Enti Pubblici preposti alla Sanità.
Risulta fondamentale ricordare inoltre come la libera mutualità avesse sempre avuto, nell'ambito provinciale, un largo favore e una stagione di rigogliosa crescita. Le categorie di cittadini privi di assistenza sanitaria avevano sistematicamente fatto ricorso alle libere associazioni che, soprattutto negli ambiti comunali, erogavano l'assistenza medica e ospedaliera, a fronte del pagamento di una quota annuale.
Negli anni Sessanta del Novecento, nella Provincia di Como si contavano oltre 100 mutue comunali che hanno svolto un'opera di assistenza, quasi sempre sostenuta dai funzionari pubblici locali, e che hanno raccolto per serietà d'intenti e per puntualità di prestazioni, unanimi riconoscimenti.
La nostra Mutua Sanitaria Provinciale Artigiana fu una delle poche a costituirsi con atto notarile.
Il panorama italiano dell’assistenza inizia a cambiare nel 1956, dapprima con l’entrata in vigore della legge 860/1956 che assegnava pieno riconoscimento giuridico alla categoria artigiana e poi con la promulgazione della legge 1533/56 che istituiva l'assicurazione obbligatoria contro le malattie per gli artigiani.
Dopo appena sette anni dalla costituzione della Mutua, cominciarono quindi ad affacciarsi i problemi connessi alla sovrapposizione delle due formule assistenziali, quella volontaria e quella obbligatoria, che provocarono anche i primi scompensi finanziari, superati grazie a oculatezza e preveggenza.
Inoltre, la nostra Mutua ha sempre incontrato la massima disponibilità degli ordini professionali e delle amministrazioni ospedaliere con le quali le convenzioni sono state stipulate con reciproca soddisfazione, ha sempre vantato la qualità delle proprie prestazioni e ha sempre sostenuto l'assistenza a notula contrariamente a quanto praticato a partire dall'allora INAM fino alle Mutue comunali, cioè il forfait.
Per evitare disdette alle iscrizioni legate all’istituzione dell’assistenza obbligatoria degli artigiani, il Consiglio della Mutua applicò l'articolo 37 del proprio Statuto, saggiamente previsto già dai soci costituenti, cioè "l'aggregazione di altre categorie all'assistenza mutualistica" che avrebbe evitato il rischio sia dell'assistenza esclusiva agli artigiani, sia di una solidarietà limitata ad alcune categorie di operatori. In questo modo poterono giovarsi del nostro servizio membri delle piú disparate categorie sociali.
Nel 1978 si registrò la svolta epocale della riforma sanitaria, che non poteva non riverberarsi anche sulla nostra Mutua. I nostri dirigenti decisero di continuare un'azione assistenziale e solidaristica anche se sostanzialmente modificata rispetto alle finalità originarie.
Si trattava infatti di trasformare il modulo mutualistico da "essenziale" a "integrativo" e di impostare una formula che non fosse para-assicurativa ma che puntando a un’assistenza sanitaria "qualificata", comportasse anche un superamento della pianificazione e della statalizzazione dell'assistenza sanitaria. L'evoluzione della nostra Mutua non è stata rivoluzionaria e ha accolto consensi pressoché unanimi negli iscritti.
La volontà di proseguire sulla strada sin qui percorsa è stata confermata anche nella decisione di prorogare la durata della Mutua e di adottare negli anni duemila un nuovo statuto, piú consono al nuovo contesto, sempre partendo dall’idea della Mutua quale espressione di libera partecipazione all’umana solidarietà.